Impianti di allarme certificati: obblighi e vantaggi
Quali sono le normative che regolano la certificazione e quali gli interventi di manutenzione da prevedere per gli impianti di allarme.
Gli impianti di allarme sono ormai avvertiti da molte persone come il miglior antidoto contro una criminalità sempre più aggressiva. I furti nelle abitazioni nel nostro Paese hanno infatti raggiunto livelli tali da provocare un notevole allarme sociale da un angolo all’altro della penisola.
A tal proposito occorre sottolineare come le intrusioni nelle mura domestiche non comportino solo danni di carattere finanziario derivanti dalla sottrazione di oggetti preziosi e denaro, ma anche sotto profilo psicologico. Chi è oggetto di furto nella propria abitazione inizia infatti a non sentirsi più al sicuro neanche all’interno di quello che prima considerava un rifugio.
Molti nostri connazionali hanno quindi optato per forme difensive sempre più raffinate, mixando i sistemi passivi (i portoni blindati o le inferriate alle finestre) ad altri che invece sono in grado di stendere una protezione attiva intorno alla zona affidata alle loro cure. La risposta delle aziende del settore si è concretizzata in sistemi ed antifurto sempre più elaborati ed evoluti dal punto di vista tecnologico, in grado di dare prestazioni di rilievo. A patto di essere certificati e tenuti in perfetto stato di efficienza.
Impianti di allarme: a chi spetta certificarli
Quando si decide di acquistare impianti di allarme, occorre fare in modo che la spesa effettuata si riveli infine un investimento. Per questo motivo un antifurto, come tutti gli impianti di sicurezza (ad esempio quelli antincendio e di videosorveglianza), deve rispondere alle normative vigenti. In Italia la normativa di riferimento è il D.M. 37 del 2008, che prevede l’obbligo della dichiarazione di conformità, ovvero il documento rilasciato dall’impresa che ha provveduto all’installazione, al quale è affidato il compito di attestare che l’impianto sia stato realizzato a regola d’arte. Con questa formula si intende in pratica il rispetto di una serie di requisiti tecnici e qualitativi i quali permettono il miglior funzionamento possibile del sistema, sotto il profilo dell’efficienza e della sicurezza.
La manutenzione dell’allarme, come si concretizza e a chi affidarla
La dichiarazione di conformità è naturalmente molto importante ove si intenda adottare un impianto di sicurezza in grado di ostacolare realmente i tentativi di intrusione all’interno della propria casa, in quanto testimonia sulla effettiva qualità del prodotto che si va ad acquistare.
Nondimeno lo è la manutenzione dell’impianto, alla quale è delegato il compito di mantenerlo in perfetta efficienza nel corso del tempo, impedendo che i suoi malfunzionamenti possano rivelarsi una sorta di cavallo di Troia di cui possano approfittare i ladri.
In tal senso occorre distinguere tra gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. I primi sono praticamente interventi di routine che possono essere messi in campo periodicamente, proprio con il preciso fine di mantenere elevate le prestazioni dell’antifurto. Ad esempio in questa categoria rientrano la sostituzione delle batterie chiamate ad alimentare la sirena di allarme o i gruppi di continuità, ove sia prevista la loro presenza, oppure quella della scheda che sovrintende al funzionamento del combinatore.
A questi interventi, che possono essere portati avanti anche senza l’assistenza di tecnici specializzati, grazie al sempre più notevole ricorso ad interfacce facilissime da usare anche per chi non sia proprio un esperto, si affiancano poi quelli di manutenzione straordinaria. In questa categoria vanno a rientrare tutti quelli che sono resi indispensabili da improvvisi guasti oppure dai tentativi portati avanti dai ladri d’appartamento di manomettere l’impianto d’allarme e creare le condizioni per poter entrare senza eccessivi problemi.
Ogni volta che si abbiano dei dubbi in tal senso, occorre senz’altro chiamare un tecnico specializzato. Tra i possibili modi di manomettere l’impianto, vanno ricordati in particolare quelli che puntano a impedire il contatto tra sensori e centralina, che possono essere messi a segno in vari modi. Tra i più insidiosi ricordiamo la recisione del circuito di collegamento o il disturbo della frequenza radio (jammer), il quale può infine inibire il corretto funzionamento dei comandi.
Proprio per evitare problemi derivanti dal mancato o errato monitoraggio dell’efficienza del sistema, sono sempre di più i consumatori che provvedono a stipulare contratti di manutenzione con società che sono specializzate in questo tipo di intervento. Adottare un impianto di allarme tecnologicamente evoluto e poi non poterlo far funzionare al meglio delle sue possibilità rappresenta un vero e proprio controsenso che può essere evitato proprio grazie all’intervento di aziende di questo genere. Il costo che può derivarne si tramuterà infine in un vero e proprio investimento in termini di tranquillità, restituendo all’abitazione interessata la sacralità che dovrebbe esserle consueta, senza doversi ritrovare attanagliati dalla paura che qualche malintenzionato possa violarla.